Gli errori da evitare nei processi di valutazione.
Quale atteggiamento tenere nei confronti del candidato.
Gli intervistatori possono sviluppare aspettative generali sul comportamento del candidato, inducendo il candidato a rispondere nei modi che confermano tali aspettative e dunque senza riuscire ad ottenere informazioni nuove e/o diverse da quelle attese. Inoltre è stato trovato che:
1. i valutatori tendono a ricordare principalmente le informazioni coerenti con le loro attese;
2. i valutatori possono restringere il range delle risposte dei candidati ponendo loro solo le domande che confermano le loro attese;
3. un atteggiamento favorevole nei confronti dei candidati indurrà questi ultimi a presentarsi quanto meglio possibile e, viceversa, atteggiamenti negativi determineranno ansia, così che non riusciranno a dare una buona impressione.
4. le impressioni favorevoli sono solitamente correlate ad attribuzioni disposizionali in caso di comportamento positivo all’intervista, e ad attribuzioni situazionali in caso di comportamento negativo.
Gli errori dei valutatori possono provocare consistenti distorsioni nel processo di valutazione.
Al fine di raggiungere una maggiore oggettività (fairness) è indispensabile che il valutatore acquisisca familiarità con le forme più frequenti di questi errori.
Effetto alone
la tendenza ad estendere ad altri tratti le caratteristiche relative ad un tratto;
Errore logico
tendenza a correlare sempre tra loro tratti diversi della personalità (per esempio, se un individuo viene valutato di “elevata aggressività” si tende anche automaticamente a valutarlo “dominante” o “esuberante” piuttosto che “scarso in energia psichica”);
Effetto di indulgenza
esprime la tendenza alla bontà, all’essere buoni con qualcuno. Dipende da un processo inconscio di identificazione tra intervistatore ed intervistato;
Proiezione
e’ l’idea che solo chi assomiglia al valutatore sarà all’altezza di svolgere il lavoro previsto. La proiezione avviene ad un livello ancora più inconscio, rispetto ai precedenti meccanismi;
Fenomeno della tendenza centrale
che si manifesta nella formulazione dei giudizi quantitativi, con l’uso preferenziale dei gradi intermedi di una scala;
Errore di clemenza
la tendenza ad estendere ad altri tratti le caratteristiche relative ad un tratto;
consiste nell’esprimere giudizi più favorevoli ed indulgenti di quelli che si sa sono stati espressi da altre persone; il fenomeno contrario prende il nome di: Errore di severità;
Errore di contrasto
che deriva da un confronto implicito fra valutatore e valutato, per cui il primo e’ portato a sopravvalutare gli aspetti di personalità che gli appaiono opposti ai propri;
Errore di vicinanza
di natura più tecnica dei precedenti, consiste nell’esprimere giudizi simili o uguali circa aspetti della personalità che vengono presi in considerazione contemporaneamente od in immediata successione temporale.