Da tempo, al fine di facilitare il riconoscimento di opportunità o di provvidenze, i CpI utilizzano criteri di profilatura o di classificazione degli utenti/lavoratori sostanzialmente basati tuttavia sui dati oggettivi (età, scolarità, qualifica, curriculum professionale, situazione famigliare, etc.) degli stessi: è per lo più carente, se non attraverso la sensibilità degli operatori, l’apprezzamento delle dimensioni soggettive (capacità, motivazioni, progetti personali) che in realtà rappresentano spesso i riferimenti fondamentali per inserimenti di successo.